Le auto senza pilota promettono di rappresentare il futuro dei viaggi su strada, ma per il momento lasciano ancora dubbi e interrogativi. La domanda più frequente è quella relativa all'assunzione di responsabilità in caso di incidente. Ma non solo: si pensi, per esempio, a una circostanza in cui ci si trovi a bordo di una vettura autonoma che è lanciata contro un gruppo di persone a piedi dopo aver perso il controllo a una velocità di 100 chilometri all'ora e che ha come sola alternativa quella di deviare verso un burrone. Cosa succederebbe in una eventualità del genere?
Come si può notare, il funzionamento delle macchine senza pilota non è esente da dilemmi: se è vero che sono molte le multinazionali che stanno puntando su queste realtà - Google e Tesla, per esempio - è altrettanto vero che per il momento sembra ci sia ancora molto lavoro da compiere. Non si tratta di questioni di filosofia, ma di realtà concrete, che chiamano in causa il futuro e le caratteristiche di questo tipo di auto. Insomma, se c'è un rischio evidente che coinvolge il conducente e un pedone (oppure il conducente e un ciclista, o il conducente e un altro conducente) chi sarà salvato dal veicolo e dal suo cervello elettronico? Ovviamente, sono tante le domande di questo tipo che possono essere ipotizzate. Per esempio: se ci fosse un solo pedone in pericolo a fronte di quattro persone a bordo della macchina, la scelta dovrebbe essere di tipo quantitativo (cioè bisognerebbe salvare chi si trova in auto)?
Come detto, poi, un altro dubbio riguarda le eventuali responsabilità in caso di incidente: nel momento in cui è il computer a prendere una decisione, cosa succede se si è protagonisti di un sinistro? Le auto senza pilota, insomma, per quanto futuristiche e avanzate possano sembrare devono ancora essere messe a punto e perfezionate. Tra le tante questioni sul tavolo c'è anche quella delle assicurazioni, ma quel che sembra sicuro è che Tesla, Google e gli altri non avranno la minima intenzione di assumere su di sé la responsabilità civile per tutti gli incidenti. La sola alternativa possibile, tuttavia, almeno per il momento pare quella di una enorme deresponsabilizzazione. L'avvocato John Frank Weaver, che ha scritto il libro "Anche i robot sono persone", in un'intervista a Slate ha spiegato che in un futuro non troppo lontano le auto senza pilota potrebbero essere trasformate dalle normative in entità legalmente responsabili. I proprietari potrebbero assicurarle, insomma, ma al tempo stesso sarebbero obbligati a pagare unicamente gli eventuali danni procurati, non avendo responsabilità di altro genere.
Il dibattito è in corso, proprio mentre dagli Stati Uniti arriva la notizia del primo incidente mortale provocato da un'auto senza pilota della Tesla: un'eccezione o l'inizio di una serie?