Una recente scoperta di un team americano di ricercatori, potrebbe contribuire in maniera decisiva a spingere le case automobilistiche ad aumentare la loro proposta al pubblico di auto elettriche.
Attualmente i veicoli elettrici trovano difficoltà ad avere successo nelle scelte di acquisto degli automobilisti, non soltanto per il loro costo ancora alto rispetto ai veicoli termici, ma anche perché le loro batterie hanno un'autonomia bassa e dei tempi di ricarica piuttosto lunghi.
Quanto tempo occorre per ricaricarere l'auto elettrica con queste nuove batterie a ricarica rapida?
Alcuni ricercatori dell'Università della Pennsylvania hanno pubblicato un interessante articolo sulla rivista scientifica Joule, nel quale si parla in dettaglio della loro ricerca: sono riusciti a mettere a punto un sistema in cui è possibile ricaricare la batteria di un'auto elettrica in soli 10 minuti, aggiungendo 300 Km di percorrenza.
Con un processo di questo tipo, viene chiesto alla batteria di immagazzinare ben 400 kW di energia in un arco di tempo molto ridotto.
Finora, questo genere di operazioni è sempre stato controproducente, perché di norma porta gli accumulatori della batteria a danneggiarsi. Tuttavia, rispetto alle batterie comunemente usate, quella utilizzata nella ricerca non si ricarica e scarica sempre alla stessa temperatura, ma effettua una ricarica completa a 60 gradi per poi scaricarsi a una quantità di gradi inferiore.
Grazie a questa interessante peculiarità, la batteria non si rovina, ed è in grado di sostenere un numero di cicli di ricarica paragonabile a quello di una batteria convenzionale.
Allo scopo di riscaldare la batteria velocemente, durante i test effettuati è stata ricoperta da nichel.
Quando il nichel veniva sollecitato dall'elettricità della corrente, si scaldava in appena 30 secondi, e di conseguenza veniva scaldata più rapidamente anche la batteria.
Batterie durevoli
Per la creazione di questo nuovo tipo di batteria per auto elettriche, sono stati condotti vari esperimenti. Tra questi, rientrano i vari test volti a trovare la temperatura ideale per evitare che il dispositivo da ricaricare si rovinasse: ebbene, è stato appurato che quella di 60 gradi è la migliore temperatura.
Invece, quando veniva ricaricata a temperature inferiori, la batteria risultava meno durevole nel tempo.
Questa particolare batteria appositamente ideata, riesce a supportare fino a 1700 cicli di ricarica veloce.
Nel corso degli esperimenti, l'accumulatore di controllo non era stato riscaldato, e proprio per questo motivo era stato ricaricato a soli 20 gradi, rovinandosi in modo irreparabile nel giro di 60 ricariche veloci.
I ricercatori spiegano che il loro studio dimostra anche come l'idea che le batterie a litio possano operare solamente a basse temperature debba essere rivista. Esporle a temperatura elevate, offre vantaggi capaci di superare nettamente gli effetti negativi.
C'è anche da dire che il processo adottato per la ricarica della nuova batteria, aumenta il costo di produzione degli accumulatori di uno 0,47%. Ma tale costo è scalabile industrialmente, dunque può non rappresentare un onere aggiuntivo per l'eventuale acquirente di una vettura con questo sistema.
Gli autori della scoperta di questo nuovo modo di ricaricare le batterie, hanno già manifestato l’intenzione di andare oltre, provando a creare sistemi di ricarica ancora più rapidi, magari in grado di fare un rifornimento completo a un veicolo elettrico in soli 5 minuti.